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Enews 453, lunedì 21 novembre 2016

Di Matteo Renzi

Ultimi tredici giorni di campagna elettorale sul referendum. Auguro a tutti di viverli con intensità e leggerezza. Finalmente stiamo entrando nel merito della riforma e dei cambiamenti che l’Italia potrà avere in caso di vittoria del sì. Certo, c’è sempre chi prova a cambiare argomento, a parlare di altro, dal Governo alla legge elettorale, ma sento da molti di voi che finalmente il clima è cambiato e adesso si inizia a discutere di riforme e non più di tutto il resto. Dunque, avanti tutta. Perché se entriamo nel merito scopriamo che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini vuole superare il bicameralismo paritario, vuole ridurre il numero dei parlamentari, vuole ridurre i costi, vuole abolire il CNEL, vuole cambiare il rapporto Stato-Regioni. E se nei prossimi tredici giorni parliamo di questo, anziché di tutti i diversivi che si stanno inventando, è fatta.

Devo dire che per me viaggiare, da Brescia a Foggia, da Bergamo a Ercolano, in Sicilia come in Campania o in Sardegna, al nord come al sud è un toccasana. Vedo il vostro entusiasmo, la vostra grinta e mi convinco sempre di più che chi fa politica per passione davvero svolge un servizio per i propri figli. Grazie della carica che regalate, grazie davvero! Ho incontrato migliaia di persone in questa settimana e da tutti arriva forte il grido: non molliamo. Certo che non molliamo: casa per casa, telefonata per telefonata, andiamo a convincere gli indecisi. È un’impresa difficile ma bella e soprattutto è alla nostra portata perché giorno dopo giorno tutti gli argomenti che ci sono stati gettati addosso in questi mesi – dalla deriva autoritaria alla mancanza di chiarezza della riforma – vengono smontati uno per uno. Dunque, avanti tutta. Il sito per dare una mano è www.bastaunsi.it

La mia agenda prevede in questa settimana molto centronord dopo che la settimana scorsa abbiamo fatto molto mezzogiorno: toccherò tra gli altri Piombino, Livorno, Pisa, Reggio Emilia, Modena, Torino, Savona, Genova, Verona, Vicenza, Venezia, Roma (nello splendido scenario della Nuvola di Fuksas, sabato 26 pomeriggio, alle 17.30), Monza e Bologna.

Nel frattempo il Governo ha compiuto i primi mille giorni.
Qui trovate un video di cinque minuti su alcune delle cose che abbiamo fatto.
Qui il riassunto dei numeri
Qui trovate invece un question time con i cittadini organizzato da FanPage.it
Per chi ha perso qualche puntata televisiva:
Il confronto con il sindacalista Maurizio Landini nella trasmissione di Lucia Annunziata.
Il confronto con il direttore del Fatto Quotidiano.it Peter Gomez nella trasmissione di Lilly Gruber
• Confermo – come ho fatto qui nel dialogo radiofonico con RTL 102.5 – che sarebbe per me un piacere accettare il dibattito con Silvio Berlusconi da un lato, nella sua veste di capo del centrodestra e con Beppe Grillo, nella sua veste di capo del Movimento Cinque Stelle. O in alternativa con Davide Casaleggio, nella sua veste di proprietario del Movimento Cinque Stelle. Ho dialogato con Travaglio, Zagrebelsky, De Mita, Landini, Gomez, De Bortoli, Padellaro, Feltri: mi piacerebbe dialogare anche con Berlusconi e Grillo (o Casaleggio).
Non vorrei darvi l’impressione che ci occupiamo solo di referendum.
In questa settimana (che qui potete vedere in video), fra le varie cose, vi segnalo l’incontro a Palazzo Chigi con il Sindaco Pirozzi di Amatrice, quello con le famiglie delle vittime dell’incidente “Erasmus” dello scorso marzo in Spagna, l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping, il patto con la città metropolitana, ho partecipato all’ultimo vertice internazionale del presidente Obama.
Ma su tutti segnalo la chiusura del Giubileo. Dodici mesi di organizzazione perfetta, che seguivano immediatamente i sei mesi dell’Expo. Posso solo ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò: donne e uomini in divisa e volontari. Un grande motivo di orgoglio per tutto il paese.
Altrettanto significativi sono gli appuntamenti di questa settimana. Domani in una scuola di Roma celebreremo la giornata della sicurezza nelle scuole, lo faremo a Roma in una scuola aperta a settembre, il cui lavoro è stato sbloccato dal nostro governo. Una scuola che a Roma aspettavano da 20 anni, costata 5 milioni di euro e che permetterà al comune di risparmiare 800.000 euro l’anno solo di trasporto scolastico. Mercoledì, incontrerò Giovanni Azzone e Renzo Piano per fare il punto su Casa Italia e parteciperò al Consiglio supremo di Difesa. Fra giovedì e venerdì firmeremo altri patti, quello con la Regione Lombardia, Genova e Venezia.

Pensierino della Sera.
Mi sono a lungo chiesto come fanno i Cinque Stelle a votare contro una riforma che porta in Costituzione le storiche battaglie che il loro movimento ha sempre fatto. La riduzione del numero dei parlamentari? E loro votano NO. L’obbligo di discutere le leggi popolari? E loro votano NO. Il superamento del bicameralismo paritario? E loro votano NO. L’abbassamento del quorum se si raggiungono 800mila firme (attenzione: firme vere, purtroppo per loro, non copiate)? E loro votano NO. L’abolizione del CNEL? E loro votano NO. È impressionante. Ma la cosa che più mi colpisce è aver scoperto il motivo per cui votano NO sul Senato. Non potevo crederci ma abbiamo scoperto – grazie all’Espresso – che i fondi che vanno ai gruppi del Senato (trenta milioni al PD in questa legislatura, circa la metà a Cinque Stelle, tanti anche agli altri), fondi che saranno cancellati se vince il Sì e che rimarranno con la vittoria del NO, servono a Cinque Stelle per pagare l’affitto ai dipendenti dell’ufficio comunicazione. Cinque Stelle può espellere parlamentari e sindaci ma non può fare a meno dell’Ufficio Comunicazione. Persino Rocco Casalino, capo della comunicazione Cinque Stelle, è passato dalla Casa del Grande Fratello alla Casa del Grande Senato. Un’affittopoli incredibile, di cui non parla nessuno. Ecco come usano i fondi del Senato. Al netto del referendum: possibile che chi voleva fare la rivoluzione dell’onestà e della trasparenza al momento buono diventi il più conservatore della vecchia casta?
Un pensiero agli elettori del Movimento 5 Stelle: ma davvero volete difendere il sistema delle firme false e degli affitti veri?

Un sorriso,
Matteo

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