SANTA ROMANA CHIESA: I Pastori “Analizzano” = Le Pecore Soffrono
20 Novembre 2016
Enews 453, lunedì 21 novembre 2016
21 Novembre 2016
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Gambatesa Contro I Nuovi Immigrati: Ma E’ Davvero Gambatesa?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Da Stefano Venditti

Da Voce Fuori Dal Coro Mi Dissocio

Il Nuovo Municipio

A quanto esposto già qui e qui, dopo aver registrata anche la sporadica sortita proveniente dall’altra voce che a Gambatesa ogni tanto si fa sentire ed avendo acquisita la [download id=”1120″ format=”2″] come prova inoppugnabile di quanto sta accadendo, quindi senza dover inventare niente, aggiungo quanto segue:

sbarco

Stando a quanto registrato nei giorni scorsi su ciò che resta della stampa molisana, pare che il problema sia circoscritto a qualcosa che così come proposta fa di chi la propugna la vergogna vivente, soprattutto per via del fatto che in genere questa gente si professa anche religiosa e rispettosa del Prossimo. In sostanza, non darebbero tanto fastidio le persone in arrivo, quanto il fatto che i municipi, (perché non si tratta solo di Gambatesa come si vorrebbe far credere), non possono metter bocca negli affari dei privati che andrebbero a gestire questi centri d’accoglienza temporanea direttamente sotto il controllo della prefettura. Questa situazione, creerebbe una grave “Mancanza Politica”, atteso che dai municipi che insistono sui territori ove sono site le abitazioni dei privati che hanno manifestato l’interesse per quanto in tema, le amministrazioni non potrebbero imporre personale e o altro a loro piacimento per poi dichiarare che con le cooperative che operano nei territori di propria competenza loro non c’entrano niente, (questione “spazzini di Gambatesa” docet).

Qual è la differenza dalla “MAFIA CHE NON SPARA”?

Quanto sto farneticando è desumibile da questo passaggio più che chiarificatore della delibera che ti ho proposta sopra: “… – Che l’attivazione di centri di accoglienza temporanea gestiti dai privati e fuori dal controllo dell’Ente locale avrebbe l’effetto di destabilizzare gli equilibri sociali e vanificare gli importanti risultati conseguiti in questi anni nella gestione del progetto SPRAR e nei processi di integrazione in atto;”, passaggio corroborato dal pezzo che segue: “- Che la comunità locale non è in grado di sostenere il peso di una eccessiva concentrazione di migranti in accoglienza nel proprio territorio soprattutto nelle forme dell’accoglienza temporanea gestita dai privati;”: A Gambatesa si sa, gli immigrati li portiamo costantemente sulle spalle, per cui un numero troppo alto di Questi “disgraziati” rispetto agli abitanti potrebbe piegare irrimediabilmente cotanti “cirenei”…

Ma perché i privati dovrebbero aver bisogno del sostegno del resto del paese?
Se ad esempio venisse un “romano de Roma” ad affittare un’abitazione a Gambatesa, avrebbe bisogno di sostegno locale, o sarebbe capace da solo di… scappare dopo qualche giorno?
Ciò per non parlare di un “Sciur padrun da li beli braghi bianchi”!
Perché dal sud, di certo non si sognerebbero di venire a comprare guai…

Detto dell’amministrazione locale e delle altre non meno colpevoli, parlando col Vangelo in mano andiamo a vedere cosa pensa della questione l’opposizione gambatesana in consiglio, questa volta presente in forze: “Sentito l’intervento del consigliere Abiuso Pasquale, il quale condividendo pienamente quanto esposto dal Sindaco, aggiunge: “ li abbiamo accolti benevolmente, abbiamo condiviso le loro sofferenze. Abbiamo cercato di aiutarli a prescindere dal colore della pelle e del paese di provenienza. – E VORREI VEDERE!!! Qualcuno aggiunga che in parecchi, non solo gambatesani, ci hanno anche mangiato e tutt’ora ci mangiano sopra… (NDR.) – Da quando Sabato si è sparsa la notizia dell’eventuale attivazione di centri di accoglienza temporanea, ci siamo allertati e dopo aver parlato con un funzionario della Prefettura abbiamo opportunamente raccolte le firme. Chiediamo all’assemblea consiliare la condivisione totale del documento. C’è la preoccupazione, che possiamo passare, in qualche modo, come un paese che non tollera la presenza di questi ragazzi. Per questo dobbiamo portare all’attenzione della stampa il testo sottoscritto. Gambatesa ha fatto e continua fare la sua parte in termini di accoglienza. Tutti condividiamo le sorti dei profughi, consapevoli che vengono da realtà difficili ma diciamo no all’accoglienza di ulteriori immigrati ed all’attivazione di altre strutture sul territorio comunale.”: BRAAAVOOO!!!

Ma il piatto forte arriva di seguito: “Viene udito, altresi,- (Si scriverebbe altresì ma andiamo avanti. NDR.) – un rappresentante del Comitato, signor Iacovelli Antonio che consegna al Sindaco, – (Si dice Sindaca se no la Boldrini “S’incazza”: NDR.) – la raccolta di 571 firme con allegato il documento a firma …”. Qui c’è da capire qualcosa che mi fa letteralmente ingrippare: A Gambatesa si afferma che come residenti non arriviamo a millecinquecento, adducendo questo numero come scusa ufficiale per non poter accogliere una quarantina di persone che vengono da fuori e non per questo sono delinquenti, categoria già autoctona e purtroppo anche attiva periodicamente in paese; durante la maggior parte dell’anno, una buona metà delle case del borgo, (per mantenermi come Obelix a cena: Leggero), sono disabitate e specialmente nel centro storico, diverse abitazioni sono anche diroccate, se non proprio pericolanti, cosa da chi scrive denunciata più volte, l’ultima qui. Considerato che in tanti, per le ragioni più disparate, ci siamo dissociati dall’iniziativa in tema, che come detto molti nostri concittadini vivono lontani dal borgo e soprattutto che le firme in questione sono state raccolte a partire da sabato dieci novembre e fino al momento in cui è stata posta la data alla lettera di cui alla delibera, (per dirla tutta: con una solerzia ed abnegazione da far impressione), cinque sono le possibilità o se preferisci le ipotesi teoriche per cui in così breve tempo si è raggiunto il risultato “sperato” dai promotori di cotanta enfatizzata azione:
1°: Che abbiano firmato anche i minorenni ed i lattanti, (cosa non so fino a che punto legalmente valida ed accettabile), e già sarebbe difficile raggiungere cinquecentosettantuno firme, (venerdì sera, diciotto ultimo scorso, sul TGR Molise di RAI tre hanno parlato di seicento consensi raccolti);
2°: Che molte firme siano state “chieste” ai pochi anziani ancora residenti in paese, persone che pur di levarsi di torno gli importuni, hanno apposte le loro firme e si sono liberati dell’impiccio quasi senza colpo ferire, cosa lodevole per chi ha qualche anno più di noi, cosa vergognosamente schifosa se realmente accaduta;
3°: Che per raggiungere il numero di firme dichiarato, i promotori di tal Raccolta si siano fatti aiutare dagli abitanti dei paesi limitrofi, barando dunque sul numero dei reali gambatesani firmatari, ma mi rifiuto di accettare una tale teoria perché aggiungerebbe schifo allo schifo;
4°: Che abbiano falsificate buona parte delle firme in questione, cosa dalla quale mi dissocio perché posso capire che si sia raggiunto il fondo del pozzo della vergogna, ma mi rifiuto di accettare che in questo caso ci sia ancora qualcuno che possa bussare da sotto;
5°: Che in ottemperanza all’obbligo derivante dalla concessione della cittadinanza data ai locali cani, (qui e di conseguenza qui ciò a cui mi riferisco), a Questi sia stato chiesto aiuto concreto ed i Nostri abbiano acconsentito secondo il loro modus operandi quando si tratta di lasciare il segno, magari chiedendo aiuto anche a gatti, pulcini, tacchini, ciucci, porci ecc., animali notoriamente facenti parte della popolazione gambatesana.

Paese Di Merda, del 23 ottobre 2011

Bagni Publici Per Cani, del 31 agosto 2015

Per Non Scontentare Nessuna Delle Parti In Causa!

Andando a chiudere: Non so come finirà questa querelle e sinceramente m’interessa fino ad un certo punto, atteso che se dovessero arrivare altri migranti dei quali mi onoro di vedere allo stesso modo di chi è di qui la faccia, (non solo perché in questo caso per fortuna non vedo), al massimo mi toccherà rispondere volentieri e di cuore a qualche saluto in più, cosa che queste persone offrono per prime a noi indigeni, cosa che noi autoctoni ci guardiamo bene dal fare anche nei confronti dei nostri concittadini, dei quali spesso è necessario per davvero aver paura, ma dopo aver più volte condannato il guadagno di tanti soggetti, a tutti i livelli, politici, religiosi ecc, ottenuto più o meno lecitamente e legittimamente sulla pelle di gente che per le ricchezze delle quali viene rapinata mediante l’instaurazione di azioni di guerra o proprio di rapina tout court, ritenendo queste persone inferiori per intelligenza a noi, sapendo bene che costoro sono normalmente e visibilmente più istruite e capaci di crearsi un futuro rispetto a chi vive beatamente la sua “bamboccionità”, non necessariamente italica ma più sicuramente e soddisfacentemente europea, potrebbe guardarci dall’alto in basso e decidere se accogliere noi in Casa Loro in qualità di morti di fame, (in tanti emigrano dall’Italia o verso altre regioni nazionali, come ad esempio gli unici due figli di un’intervistata di venerdì sera, e non si voltano dietro per guardare che ombra lasciano), stigmatizzo il comportamento del mondo politico regionale e gambatesano in toto, atteso che se un privato abbia una casa sfitta e su questa debba pagare le tasse che poi vanno nelle casse comunali, provinciali e regionali in vario modo e proporzione, il privato stesso, possessore dei suoi beni nonostante comunismo e clericalismo imperanti vorrebbero opporsi, allo stesso modo abbia il diritto, se non il dovere verso la sua personale intelligenza, di trovare il modo per guadagnare dai propri beni, non fosse altro che i soldi per ottemperare agli obblighi derivanti da tal possesso.

Tutto ciò, CON IL VANGELO IN MANO!!!

Papa Francesco I

Va beh. Se pur turandoci il naso per non dare di stomaco, in ottemperanza a ciò che pubblicherà oggi papa Francesco: Perdoniamo?

“Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male. E queste non sono azioni che vengono spontanee con chi sta davanti a noi come un avversario, come un nemico. Di fronte ad essi, il nostro atteggiamento primario e istintivo è quello di squalificarli, screditarli, maledirli; in molti casi cerchiamo di demonizzarli, allo scopo di avere una santa giustificazione per toglierceli di torno. Al contrario, riguardo al nemico, a chi ti odia, ti maledice o ti diffama, Gesù ci dice: amalo, fagli del bene, benedicilo e prega per lui”. Fonte: Papa Francesco, durante lo scorso Concistoro.

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