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Il Giudizio… Politico

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali

Ma E’ Davvero Tutto Regolare?

Dalle e dalle prima o poi ce la faremo! E’ quanto deve aver pensato rosario Losito, dopo che se per due volte ha persa la battaglia, (qui e qui, due sentenze sugli stessi capi d’imputazione), alla terza, questa, (il come ed il perché lo deciderà con la propria autonomia critica chi legge), finalmente ce l’ha fatta. Dei due verdetti d’assise ne ho trattato qui e qui, per cui chi vuole può rileggere ciò che non ho commentato; oggi invece un piccolo commento lo farò e sarà solo l’assaggio di quanto scriverò lunedì prossimo a proposito di come opera la giustizia italiana nei confronti di chi è costretto a non potersi difendere, dato che da blogger no, ma da giornalista chi azzarda tal passo è soggetto a sottostare al controllo del ministero di grazia e giustizia, ente che se cambiasse nome farebbe onore alla verità.

Tribunale, Aula Di Udienza N.1, del 20 giugno 2017

Sì perché quando vieni indagato, non è che hai la possibilità di presentare autonomamente controdeduzioni et similia, sei costretto obbligatoriamente ad affidarti ad una terza persona che magari non ti conosce, ma che deve ‘assicurarti il diritto di difesa’, in quanto, secondo chi gestisce quel giro d’affari che viene definito ‘giustizia’, deve innanzitutto cercare di metterti in condizione di subalternità, cosa non riuscita in questo caso perché io sono stato dal primo momento a voler vedere fino a che punto questi soggetti volevano arrivare. La terza persona è definita ‘avvocato’ che deriva dal latino e vorrebbe dire chiamato: da chi, visto che viene imposto alla libertà dell’imputato di doverlo comunque accettare? Io ho avuta almeno la fortuna di trovarmi al cospetto di un amico, cosa non da poco.

Passando ai fatti. – Come per il troncone principale di questa storia, (ora si può dire che si tratta dello stesso procedimento, diviso in più parti per cercare di debellare comunque le mie reazioni che come vedete sono tutt’altro che placate), anche stavolta è arrivata alla pec del mio avvocato il conto, così come segue:

“Preg.mo Collega,
con riferimento al procedimento in oggetto, trasmetto il conteggio delle spese legali che il tuo assistito, sig. Vittorio Venditti, vorrà pagare entro giorni 7 dalla presente.
Spese liquidate dalla Corte d’Appello € 1.850,00
Rimborso forfettario 15% € 277,50 € 2.127,50
CPA 4% € 85,10 € 2.212,60
IVA 22% € 486,77 € 2.699,37
Bollo costituzione di p.c. € 27,00 Totale € 2.726,37”, il soggetto deve essersi arrabbiato non poco per la precedente pubblicazione perché in questo caso ha voluto definire i termini per il pagamento da corrispondergli, cosa regolarmente onorata mediante Il Presente Assegno. Ma la cosa non finisce qui: “Faccio presente che di essere stato espressamente espressamente autorizzato ad incassare e trattenere la suddetta somma – incazzato nero… si vede da come ha redatto il papiello! – che il sig. Venditti vorrà, pertanto, corrispondere mediante bonifico al seguente IBAN:
Studio Legale Avvocati Associati Barbiero Fiore Genovese Losito
Piazza Vittorio Emanuele n. 5 – Campobasso
Tel/fax 0874 92702
Banco BPM
IBAN  IT45A0503403801000000001522”, sarò anche scemo, ma non fino al punto di farti un bonifico! Oltretutto, almeno mi sono tolta la soddisfazione di costringerti ad alzare il deretano ed andare a versare l’assegno in banca! Per il resto, chissà diversamente perché staresti lì… va detto infatti a costui che intanto tutto è stato corrisposto e da lui regolarmente incassato mediante l’assegno di cui sopra, visto che se il digitale non alberga nei tribunali italiani, vuol dire che non è sicuro, anzi, per certi versi non è legale, (ne riparleremo lunedì perché ho da svelare una chicca), poi che il suo voler sottolineare che è stato espressamente chiamato a fare il suo lavoro non mi tocca ne frega a qualcuno: l’invio di danaro mediante assegno cartaceo e tramite il mio avvocato è stata una mossa per assicurarmi una certificazione inconfutabile di null’altro da pretendere per quanto imposto dalle sentenze pubblicate e che verranno richiamate a seguire, atteso che ai sensi e per gli effetti derivanti da quanto scritto in quelle espressioni di pensiero e secondo quanto verrà ripreso, il non fidarmi di tutto il circuito, controparte in primis, è una forma altamente cautelativa di espressione d’intelligenza.

Libero Di Sparlare, del 13 agosto 2018

Dire Qualcosa Sull’Ultima ‘Sentenza’? A Lunedì!