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Il Pollo In Bottiglia

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

E La Cricca S’Ingrossa!

Le guardie svizzere

Eccoci di nuovo a casa di Lay, Maria e la loro figlia Timea, per un’altra riunione mangereccia, a base di piatti d’origine romena, accompagnati questa volta da vino proveniente dalla cantina Valtappino.
In effetti, per ragioni di finanziamento alla C G Pelle, a suo tempo, il direttore della cantina di cui sopra, il nostro amico Luciano Cirucci, regalò a me e Totore due fiaschi di Aglianico, vino tenuto per un’occasione come questa.

Il tema di questa riunione, come hai visto in foto, è un modo ingegnoso di cucinare il pollo, modo in auge in Romania e proposto a noi da Maria, con la sua solita maestria.
La foto che hai vista in testa, ci mostra come il pollo, (che nel nostro caso erano due), viene preparato per essere messo in forno.

Le guardie svizzere abbronzate

Ecco invece come ne esce.

Il pollo, dopo essere stato privato della propria vita e spennato, viene alleggerito anche delle interiora e subito accuratamente lavato.
Per questo, Maria, con una mossa che ci ha lasciati esterrefatti, infilando la sua graziosa manina nel deretano dell’animale, in un sol colpo lo ha ripulito: Chissà dove ha imparata questa tecnica, e soprattutto, attenti a pensare di farle del male!
Per essere più chiaro: Il pollo non viene tagliato, ma dopo cotto, si presenta ancora intero.
Insomma: nel titolo ho detto “pollo in bottiglia”, in realtà, è la bottiglia che entra nel pollo!

Ma perché?

La bottiglia, ovviamente di vetro e non di plastica, una volta divenuta parte integrante di ciò che dovrà venir cucinato, viene a sua volta riempita di un composto, per metà d’acqua e per la rimanente metà d’olio.
Prima dell’esecuzione di questo grazioso modo di trattare il povero pollo, quindi, dopo averlo lavato, lo Stesso viene speziato e marinato nel vino bianco.
Compiuto tutto questo rito, il nostro pollo viene infornato con la bottiglia rigorosamente posta in verticale.
L’innalzamento progressivo della temperatura del forno, provoca l’evaporazione del composto contenuto nella bottiglia stessa, contenuto che con il tempo si sparge sulla carne che sta cuocendo.

Risultato: Una carne cotta al vapore, leggera e che dà un gusto a metà fra la carne arrostita e la carne lessa.

Davvero buona!

Lilli

Andando a chiudere sul modo di agire di Maria nei confronti del malcapitato pollo, Secondo me, anche la gatta di casa, (quella Lilli che ti ho appena mostrata in foto), saprà come evitare di far arrabbiare la padrona…

La tavolata pronta

Come detto nel sottotitolo, la cricca si va via via ingrossando, e c’è da registrare anche la bella notizia data dalla Pace fatta fra me e Donato, (io ancora non ho capito perché avevamo litigato, ma tutto è bene ciò che finisce bene).
Per questo, puoi vedere che la tavola è stata imbandita per un così importante numero di commensali.

L'Antipasto

Ecco dunque cosa abbiamo potuto mangiare per antipasto, cose non troppo dissimili da quanto ti ho mostrato qualche mese fa: Qui se vuoi tornare a quel giorno.

Il Principino

E’ ovvio che quando si sta fra amici, si trova ogni ragione valida per scherzare e prendersi e prendere in giro; così, ecco la caricatura del naso di Giuseppe corvelli, (ciccone), riproposta nel suo piatto di antipasto.

Il Fantasma

Fra i nuovi passaguai aggiunti, ecco fra noi Giovanni Abiuso (Johnny), che come al solito se la prende con me.
Il Nostro, in attesa degli ultimi ritardatari, non ha trovato di meglio da fare, che prendere un telo e mettermelo in testa, primo dei tanti scherzi che l’altra sera mi hanno fatto i nostri amici, Johnny in primis.

I partecipanti

L’avevo detto: Da oggi siamo di più.

I partecipanti

E come vedi da queste ultime due foto, non ho detto il falso.

L'insalata russa

Passato il momento dell’antipasto, ecco che in tavola arriva l’insalata russa in versione romena, non tanto diversa dall’originale ma buona allo stesso modo.

Salsa di melanzane e maionese

Così come torna fra noi la salsa di melanzane e maionese, già gustata nelle passate “riunioni”.

Misssssss tettona

Johnny, che l’altra sera ce l’ha avuta con me invece di stare vicino alla sua fidanzata Ilenia, mi ha fatto un altro dei suoi scherzi, mettendomi sul petto dei palloncini che Maria aveva posto come abbellimento della sala nella quale stavamo mangiando.

Io con i palloncini in testa

Poi, non pago sempre Johnny pensa che i palloncini di cui ho appena detto stiano meglio sulla mia testa: Che dovevo fare oltre ad abbozzare?

La fine delle guardie svizzere

Finalmente si assaggia il pollo alla romena!
Eccolo nel piatto, per poco; ormai, grazie al vino di Luciano, erano saltati tutti gli schemi e, più che da bravi ospiti, mangiavamo come dei selvaggi quando danno il peggio di sé.

Ilenia e Timea

Fra tutti, le più serie erano le due bambine del gruppo: Timea, la figlia di Lay e Maria, e l’altra Ilenia, vale a dire mia nipote, o se preferisci, la figlia di mio fratello Tonino, che con la moglie Anna, si sono uniti a questa strana squadra.
Le Nostre, mentre noi pensavamo a fare bisboccia, giocavano tranquillamente al computer.

caronte

Nel frattempo, dopo aver mangiati i due polli alla romena, portati da Johnny che li aveva precedentemente comprati da Alessandro, l’aiuto barista dei fratelli cafter, ecco in azione Enzo che, dandosi il cambio con chi voleva farlo, arrostiva altri due polli portati da Donato e poi fraternamente spartiti in tavola.

Johnny con la testa felice

Il vino cominciava a prendere possesso delle nostre menti, già inutili durante il periodo chiaro, per cui puoi vedere come Johnny, il più attivo della combriccola, utilizza la Coca-Cola.

Il sacrilegio!!!

Sì, il vino stava prendendo possesso di noi, per cui, volendo limitare i danni, anch’io, da presidente della C G Pelle, ho dovuto commettere il sacrilegio di bere il noto intruglio di provenienza americana.

Dopo la Pace

Come detto all’inizio, venerdì sera io e Donato ci siamo riappacificati, dopo quasi due mesi, per cui, visto che non sapevamo che fare, dopo aver discusso amabilmente di vari problemi seri, tornati a voler scherzare, non abbiamo avuto altro da fare che provare a menarci…

In definitiva: Tutto è andato per il meglio e noi ne siamo usciti visibilmente ubriachi, ma contenti di aver passata una serata diversa dalle noiose e sempre uguali serate di sabato sera che Gambatesa, grazie alle innumerevoli possibilità a disposizione di chi vuole approfittarne, offre a giovani e meno giovani, del posto o provenienti da fuori.
Siamo stati bene fra noi, spendendo il minimo indispensabile e senza chiedere finanziamenti o danaro spicciolo ad alcuno, con la scusa di dover tenere vivo il nostro modo d’aggregazione.

Noi siamo di poche parole e di richieste nulle, anche di fronte alla politica o all’iniziativa altrui.
Noi non chiediamo ne l’otto, ne il cinque ne il due per mille, ma paghiamo di tasca nostra il nostro divertimento.
Noi preferiamo divertirci con poco ed il giorno dopo, (se ne siamo in condizioni), tornare a lavorare, magari per guadagnare quel poco che ci dovrà servire la successiva fine settimana per tornare a star bene insieme, alla faccia di chi dice di tenere vive certe associazioni, lamentandosi poi di non riuscire a farlo se non supportato.
Noi, quel poco che abbiamo, lo destiniamo a noi stessi e ce lo godiamo, stando a guardare sorridenti chi, nel paese, piange perché non sa come tirare avanti una carretta che alla fine della fiera, porta vantaggi sempre ed esclusivamente ai soliti noti, vantaggi che però, a detta di costoro, dovrebbero essere pagati da tutti.

Questa è la nostra testimonianza: Fanne tesoro e traine vantaggio anche tu!