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IL MOLISE CHE TI STUPISCE: La Patata Di Una Volta, La Quarantina Lunga Del Molise

Di Stefano Venditti

Viaggio Storico/Gastronomico Nelle Varietà Locali Del Famoso Tubero

Patata

Il Molise terra di patata? Ebbene si! I terreni montuosi molisani, sin dal lontano 1818, sono stati l’ambiente ideale per la coltivazione e diffusione del famoso tubero, facendo sviluppare ben quattro varietà autoctone che sono state tutte rintracciate dal famoso agronomo e precursore della biodiversità molisana, il dottor Michele Tanno.

Patata

Il dottor Tanno, è stato il principale ed autorevole relatore del convegno che si è svolto a Riccia, promosso dal Comune, dall’associazione 13archi e dall’associazione Arca Sannita, nell’ambito dell’iniziativa “Sapori di Gusto”.

Patata

“Dopo la grande carestia che colpì l’intero Regno di Napoli nel 1817 nel 1818 prese il via la coltivazione di patata in Molise. Fino ad allora, come del resto tutte le piante ed ortaggi che crescono sotto terra, la patata era considerata come una pianta malsana, come portatrice di malattie come la lebbra. Era vista alla stregua di un cibo diabolico visto quanto era scritto anche nelle sacre scritture e divulgato dall’allora civiltà cattolica romana. Ma la patata si rivelò, in tempo di carestia, come la soluzione ideale per combattere la fame visto che si coltivava facilmente e poteva anche essere cotta facilmente. Un ottimale rimedio per riempire la pancia e per avere un pasto nutriente – ha spiegato il dottor Tanno -. Grazie alla patata molti molisani riuscirono a evitare la morte e, così perse l’alone negativo di cibo malefico e diventò una pietanza tipica della nostra regione, ovviamente cucinata in vari modi. Ad essere maggiormente interessati da questa coltivazione furono i terreni montuosi che si rivelarono più adatti ed in particolar modo quelli presenti nei comuni di Riccia, Agnone, San Biase, Vastogirardi, Capracotta, e nella frazione Montalto di Rionero Sannita. La patata prese talmente piede in Molise che si svilupparono ben quattro tipologie autoctone che possono essere trovate solo qui, tra i nostri confini regionali. La patata bianca, con la quale si faceva anche il pane mischiata alla farina, la patata turchese, la patata milanese e la più famosa la patata quarantina che fu esportata anche in Emilia Romagna e che nel 1934 fu premiata a Como con il primo premio come migliore patata d’Italia. L’unico rimpianto è quello di non essere riuscito a ritrovare, in ben 25 anni di ricerca, una pianta della quarantina del Molise che posso affermare a tutti gli effetti che si sia purtroppo estinta. Per le altre tre varietà, però, siamo riusciti a ricreare dei campi madre per lo sviluppo e la coltivazione delle piante per poterle tramandare alle nuove generazioni”.

Patata

Ovviamente il clou del convegno si è concretizzato con la degustazione delle tre tipologie di patate nostrane ancora coltivate.

“Per me e per tutti i convenuti è stato davvero un momento emozionante sia da un punto di vista squisitamente gastronomico e del gusto, visto che simili sapori sono difficilmente ripetibili, sia da un punto di vista storico visto che abbiamo potuto degustare patate di 200 anni fa – ha concluso il dottor Tanno –“.