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28 Dicembre 2010
Silvia
29 Dicembre 2010
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U temp pass a ridere e canta’, da New York

Di Pietro Abiuso

anche da new york

Cari amici ho appena ricevuto i cd du u temp pass a ridere a canta’.
Oggi, Martedi’ 28 Dicembre li portero’ nel queens dai famigerati Tirro.

A capodanno saranno venduti, donati nel famoso veglione Gambatesano di New York sempre organizzato dai nostri connazionali e compaesani i Tirr.

Come vedete qui non si perde tempo, la questua per l’associazione culturale i maitunat di gambatesa e’ assicurata.

I sessanta centimetri di neve caduti oggi a New York e gli 80 chilometri di distanza non mi fermeranno di sicuro per portare i cd, altrimenti che gambatesano doc sarei!

Come sono arrivati a casa mia, posso lasciarvi immaginare che in due minuti il primo cd stava gia’ nel dvd player e l’ho sentito senza neanche alzarmi per andare ad aprire la porta a mia moglie che allora tornava dal lavoro.
A so fatt asp’ tta’ arret a port cu can ca abbaiav.

Congratulazioni agli artisti gambatesani doc.
Il cd e’ piaciuto e fatto davvero molto bene.

C’e’ poco da dire o criticare, si poteva fare qualche altra canzone o quella canzone o si poteva fare cosi’ o coli’, ma queste sono solo opinioni personali.
Rimane il fatto che questo cd e’ l’orgoglio di Gambatesa e dei suoi cittadini, finalmente…
c’ vulev propij.

Vorrei solo fare una precisazione sull’ultima canzone:” S Nasciavam”.

Ho notato che i testi e la musica della canzone sono del grande e mitico Pasquale Vezza.
Forse questa e’ l’unica gaf del CD se gaf la si vuol chiamare.

Infatti i testi e le parole sono stati scritti da Gigino Di Renzo o come lo si vuol chiamare Antonio Di Renzo, l’ex Sindaco di Gambatesa e se ben ricordo la canzone fu scritta nel lontano 1974.

Forse posso sbagliarmi con la data, ma sull’ autore della canzone non ci sono dubbi.

Il grande Pasquale che restera’ nella nostra storia come uno dei piu’ grandi scrittori di canzoni dialettali, questa volta non ha niente a che fare con S Nasciavam.

Mi ricordo che la prima volta che la cantammo fu alla Pasquetta sul ponte Fortore.
C’era la nostra cricca di cantanti e suonatori, Pasquale Vezza allora aveva un’altra cricca di cantanti e suonatori per nostra fortuna.

Allora la popolazione di Gambatesa e era il doppio e c’erano sempre due tre cricche in paragone di una sola, quella che abbiamo oggi.
Allora ci si poteva dividere, c’ stev troppa rascia.
Oggi ci possiamo contare col lumicino e bisogna restare uniti per portare avanti la nostra tradizione di cantanti e suonatori.

Come dicevo, “S Nasciavam” fu composta, parole e musica solo e prettamente da Gigino Di Renzo.
Poi Matteo Diasio, il sottoscritto, Michele Conte (l’architetto) la cantavamo o facevamo da coro aggiungendo qualche colpo in piu’ con le percussioni e pacchetelle, ma niente di piu’.
Fu Gigino che compose questa canzone dal capo ai piedi.

Poi col passar degli anni il grande Pasquale Vezza, per nostra fortuna, ci mise qualche cosa di suo e la rese famosa al pubblico, ma sono sicuro che passarono un paio di anni prima che Pasquale venne a conoscenza di “S Nasciavam”.

Come e’ scritto nella Bibbia. Date a Dio quel che e’ di Dio, ma date a Cesare quello che e’ di Cesare.

Come detto questa e’ solo una precisazione, niente polemiche per piacere.
Io che sono lontano dal mio paese non ho parole per ringraziare gli sforzi, il lavoro e il dedicamento per portare a termine questo capolavoro du U Temp Pass A Ridere E Canta’.

Grazie a tutti.

Ora la polemica:
e l’unica nota stonata.

Proprio alla fine, all’ultima riga…

ma ci vuole davvero coraggio:
“Libretto e revisione dialettale: Luca D’Alessandro”.

Spero solo che stiamo scherzando, quale dialetto Luca puo revisionare? Forse a sei chilometri di distanza.
Per fortuna che il dialetto noi Gambatesani lo sappiamo parlare e scrivere e non ci servono revisionisti, altrimenti a schifio finiva.

L’unico dialetto che monsignor luca puo’ revisionare ie quill da tufar.

Mio Dio come siamo caduti in basso!

Un abbraccio a tutti e grazie ancora per il grande lavoro impiegato per fare questo CD che passera’ alla storia di Gambatesa.

Buon Capodanno a tutti, pur a i Tufarul