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Molise: Settecento Euro A Chi Viene A Vivere Nei Borghi Spopolati

Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali, Stefano Venditti E Vittorio Venditti

Non E’ Una ‘Fregatura’ Originale

Molise

Eccone un’altra: settecento euro a chi decide di attraversare la frontiera e venire a risiedere nei borghi spopolati del Molise che non esiste. Ovviamente, l’accesso a tal ‘premio’, definito da chi lo propone, “Reddito Di Cittadinanza Attiva”, è subordinato all’apertura di un’attività commerciale là dove si deciderà di stabilirsi.

Donato Toma

E’ quanto in questi giorni il governatore della regione, Donato Toma, sta ventilando nella speranza almeno di creare un po’ di rumore basato su un fuoco di paglia già acceso da altri, senza ovviamente che la fiamma sia rimasta lungamente viva.

carmelina genovese, Foto Ufficiale Dal Municipio, del 25 maggio 2014

Già un anno e mezzo fa, da queste pagine presi in giro con molti articoli chi, a Gambatesa, pretendeva di ottenere lo stesso risultato, elargendo però duecento euro a scalare, man mano che la residenza in loco si sarebbe protratta: bando bonus nuovi residenti e domanda di partecipazione, ecco i documenti che ovviamente non hanno dato alcun frutto. Addirittura in quel caso si pretendeva di stilare una classifica degli aventi diritto, cosa che è finita, per dirla con parole d’alto giornalismo, in brodo di giuggiole.

Oggi c’è chi tenta di offrire di più, ma andiamo a vedere in sintesi di che stiamo parlando per accogliere al meglio i nostri possibili nuovi concittadini:

Campo Eolico

La regione che si pretende di far abitare a chi dovrebbe sostituire chi se ne è dovuto/a scappare per trovare lavoro e vita, oltre a quanto in foto, (cosa largamente attuata da chi ha potuto e voluto), si distingue per il degrado dell’ambiente, inteso come l’abbandono delle terre più o meno coltivate, una volta piene di alberi con ogni ben di Dio, oggi rigogliose di ben altro Ben di Dio, l’immondizia che si spreca, (qui la locale risposta a questa doglianza), la quasi totale mancanza di strade e ferrovie degne di un paese civile, la mancanza cronica di un servizio di distribuzione idrica continuativo, vale a dire ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, un sistema integrato di telecomunicazioni che ha in sé una banda larga, intesa da queste parti come una serie di ‘grassi suonatori’ e nulla più, la ricezione turistica basata sul ‘m’arrangio e tu fa come me’, (qui solo l’ultimo sfogo in tema di area camper), l’organizzazione di eventi che tarda a svilupparsi secondo una concezione moderna, (qui quanto tentato di fare a Riccia nei giorni scorsi, con le conseguenti reazioni), la gestione di musei e monumenti in genere che quando non è stata arpionata dal solito furbetto di turno, resta comunque abbandonata al suo destino, (qui quanto scritto nei giorni scorsi a proposito del castello di Gambatesa), la rete commerciale, di ristoro e più generalmente alberghiera che ne trae le conseguenze, ma non fa nulla per crescere come accade nelle regioni limitrofe…, il tutto condito da un sempre maggiore incremento della criminalità organizzata in Puglia ed in Campania ed esportata in Molise perché qui non siamo nemmeno in grado di generare validi delinquenti autoctoni, ma solo scialbi lecchini che campano alla giornata, con tutti gli annessi e connessi che vedono la popolazione diminuire anche a causa della gestione, spesso clientelare di quel poco di lavoro ancora presente in loco.

Ma poi, questi nuovi ‘molisani’, dove dovrebbero abitare, una volta giunti nei borghi spopolati? qui una breve inchiesta su quanto si può verificare se non si ha un minimo d’accortezza, volendo acquistare una dimora a Gambatesa.

Ho messo pochissimi collegamenti ipertestuali per non dare di stomaco, ma se siete temerari e vi va di razzolare in queste quarantasettemila e passa pagine, potrete verificare con i vostri occhi che forse è meglio non muoversi da luoghi che sembrano peggiori, ma sicuramente sono più vivibili di una terra che non c’è.

Continuo, o basta così per dire che arrampicarsi sugli specchi è un’arte spesso foriera di disgrazie, dovute alla rottura di tali oggetti che invitano a riflettere su ciò che si dice, prima che sull’immagine proposta di fronte a tal lastra argentata?

Dunque, per chiudere in bellezza, non mi resta altro da fare che augurarmi almeno che i colleghi che in questi giorni stanno venendo a sapere della notizia, abbiano la compiacenza di farsi una passeggiata dalle nostre parti per vedere in che condizioni siamo stati ridotti da politici che dovrebbero fare tutt’altro, in tutti i sensi e da qualsiasi ideologia provengano e magari, giornalisti e tele-cineoperatori curiosi, riportino a livello mondiale la vera notizia:

Restate dove siete che è tutto finto!