Terremoto: Quindici Anni Dopo, I Politici Ancora Giocano Con La Vita Dei Bambini
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15 Dicembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 91 giovedì 14 dicembre 2017
“Una legge sul biotestamento, mio figlio ha lottato tanto per questo. Mi auguro che la sua morte non sia stata inutile”. (Carmen Carollo, madre di Dj Fabo)
Liberi fino alla fine
Biotestamento Dignità e autodeterminazione:
finalmente abbiamo il diritto di decidere il limitedelle nostre cure. Un altro passo di civiltà
ALLE PAGINE 2-3
REDDITO D’INCLUSIONE
IL PARTITO
Milano, Pd in campo
Giovani, 81 piazze per
per informare i cittadini
l’impegno e gli ideali
A PAGINA 4
ALLE PAGINA 6-7
L’EDITORIALE /1


Una legge per i vivi
Ivan Scalfarotto
BBuenos Aires. Proprio mentre mi trovo in questo Paese alla fine del mondo, per dirla con l’argentino Jorge Bergoglio, mi giunge la notizia che il giorno appena cominciato è un bel giorno per l’Italia. Oggi, finalmente, il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, la legge sul biotestamento. Un grande risultato di civiltà che non riguarda affatto “i morti”, secondo la meschina descrizione leghista. Al contrario. Questa è una legge per i vivi, è una legge che onora entusiasticamente la vita. Perché esprime e rivendica un’idea dell’esistenza umana nella quale non si sia, o non si sia soltanto, destinatari di un capriccio della biologia ma titolari del diritto alla propria biografia: un’idea dell’esistenza come progetto consapevole e irripetibile, come condizione che ciascuno ha il diritto a determinare la propria vita, riguardo alla quale ciascuno possiede una sovranità inalienabile. Non è, e non può essere, una legge sull’eutanasia o sul suicidio assistito (che io personalmente, lo dico, pure auspicherei); ma è come altre, a cominciare dalla legge sulle unioni civili, un colossale colpo di maglio ai bastioni del pregiudizio. Un pregiudizio tuttora radicato e forte, che forse cercherà anche qui pertugi da usare per far sentire il suo peso. Ma è un ulteriore pregiudizio al quale in questa legislatura nata male – e che invece sarà ricordata come la più coraggiosa e innovativa sui temi dei diritti dagli anni 70 in qua – siamo riusciti a minare le fondamenta. SEGUE A PAGINA 2
L’EDITORIALE /2

M5s senza maschera: in Europa vota per le fake news
Nicola Danti
QQuella di ieri sembrava una giornata come tante altre nella plenaria di Strasburgo del Parlamento europeo. Una bella giornata, anche, contraddistinta dall’emozionante assegnazione del Premio Sakharov 2017 per la libertà di pensiero all’opposizione democratica al regime di Maduro in Venezuela. Tra i dossier sottoposti al nostro voto, nel corso della mattinata, c’era anche la Relazione annuale sull’attuazione della Politica estera e di sicurezza comune.
SEGUE A PAGINA 5
Biotestamento

Intervista a Federico Gelli
Una nuova alleanza tra medico e paziente, nel segno della dignità
Democratica CONDIVIDI SU
FFederico Gelli, deputato e responsabile sanità del Partito Democratico, è stato relatore alla Camera sul provvedimento sul biotestamento che da oggi è finalmente legge della Repubblica.
A lui chiediamo innanzitutto quali sono le novità fondamentali del nuovo provvedimento:
“Essenzialmente due: il consenso informato e la possibilità
di definire le disposizioni paziente?Da oggi ognuno ha la possibilità (non l’obbligo) di definire il limite delle cure
anticipate di trattamen-“Sì, perché la relazione tra to (ovvero il testamento medico e persona assistita biologico). Il consenso viene riportata all’inter-informato è una parte no di una rinnovata alle-fondamentale che, nel anza terapeutica, espres-nostro ordinamento, non sione di pari libertà e è mai stata disciplinata. dignità di diritti e doveri, È quella che definisce un pur nel diverso rispetto nuova alleanza, un nuovo dei ruoli. L’autonomia de-
rapporto tra il medico e il paziente ed è fondamentale che il Parlamento vada a disciplinare questa materia dopo anni di atteggiamenti incerti, indecisi, di responsabilità non mai definite e lasciate all’ombra sempre di un giudizio finale che è in capo alla magistratura
o
al giudice di turno. L’altra parte importante è quella della possibilità per la persona (e non dell’obbligo) di esprimere la propria volontà con riferimento al momento in cui non sarà più in grado di autodeterminarsi, quello che noi abbiamo definito, in maniera sintetica, disposizioni anticipate di trattamento. Le disposizioni anticipate di trattamento – lo dice
molto bene il testo della legge – non sono un provvedimento irreversibile, non sono una scelta sulla quale non si può più intervenire: piena e totale libertà del paziente, del cittadino, di poter revocare in qualunque momento, in qualunque situazione, la sua volontà e la sua scelta, con le stesse modalità con la quale l’ha definita. Lo stesso vale per la nomina del fiduciario, quella persona fondamentale che interviene quando il paziente non è più in grado ovviamente di esprimersi. Anche la nomina del fiduciario può essere revocata dal disponente, in qualsiasi momento”
Si può quindi parlare di un nuovo rapporto tra medico e
cisionale del cittadino, che si esprime nel consenso-dissenso informato è elemento fondante di questa alleanza terapeutica, al pari dell’autonomia e della responsabilità del medico nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia. Ogni alleanza terapeutica, però, ha una sua intimità e unicità che non può essere normata da una legge, ma assume straordinario significato nelle decisioni e nei comportamenti di fronte a condizioni e a prognosi infausta o in fase terminale o caratterizzate da una perdita irreversibile della coscienza. Il medico ha il dovere di accompagnare chi soffre fino al termine della vita, quale conclusione di una
lunga e solida relazione umana”
E come risponde a coloro che sostengono che questa legge apre la strada alla “morte per fame e per sete” dei pazienti terminali?
“È una profonda ipocrisia, e lo dico da medico che si è occupato di coordinare l’attività di donazione e trapianti della mia azienda ospedaliera: migliaia e migliaia di casi, di pazienti, di persone che vivono una condizione di gravità assoluta, quotidianamente vengono sottoposti a dei trattamenti sanitari che non sono acqua e non sono cibo, ma sono trattamenti sanitari, come lo sono l’idratazione e la nutrizione artificiale. Non lo dice il dottor Gelli, lo dice tutta la letteratura scientifica attuale, moderna, recente. Quello che succede tutti i giorni nelle nostre terapie intensive, nelle nostre rianimazioni è quello che permette a quel professionista, in quel determinato momento, di fare una sua scelta. Nella letteratura scientifica, la nutrizione artificiale è un trattamento sanitario particolarmente complesso, assicurato da competenze mediche e sanitarie, in grado di modificare la storia naturale della malattia, calibrato su specifici problemi clinici mediante la prescrizione di nutrienti farmacologicamente preparati e somministrati attraverso procedure artificiali, sottoposti a rigoroso controllo sanitario ed, infine, richiedenti il consenso informato del paziente, in ragione dei rischi connessi alla sua predisposizione ed il mantenimento nel tempo. Non è un’alimentazione ad acqua e a cibo! La sua capacità di sostenere funzioni vitali, temporaneamente
o
definitivamente compromesse, ne motiva l’impiego in ogni progetto di cura appropriato, efficace e proporzionato, compresi quelli esclusivamente finalizzati ad alleviare le sofferenze”.
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SU DEMOCRATICA.COM
Biotestamento
Una legge per i vivi Storia di una legge attesa da anni
Ivan Scalfarotto CONDIVIDI SU
Segue dalla prima
LLo so, sembrano passati mille anni e non cinquanta: ma c’è stato davvero un tempo nel quale lo Stato ha preteso di mettere il naso nelle più private delle nostre stanze. Malgra
do il dettato costituzionale, anche in quelle
privatissime del dolore, del distacco e del
pianto.
Molta barbarie è stata consentita. Una
barbarie che negava la compassione, la più
naturale e semplice umanità di fronte alle
sofferenze. Proprio questo aspetto credo
abbia scosso le coscienze dei credenti, fino
ad indurre lo stesso Papa a dire parole im
portanti sull’argomento. Ma, prima anco
ra, la prima e più grave ferita è stata quel
la alla nostra libertà, al diritto di vivere in
coscienza e dignità ogni istante della vita,
compresi gli ultimi, importanti e decisivi
esattamente come gli altri per la storia di
ciascuno di noi.
Il voto del Senato di oggi è anche la mi

glior risposta al processo in corso a Milano, nel quale l’imputato – un degno erede della grande tradizione radicale come Marco Cappato – è in realtà il testimone d’accusa dei nostri ritardi, della nostre insensibilità, della nostra non ancora raggiunta piena civiltà. Delle nostra crudeltà, anche. Colpe che oggi sono in parte attenuate dall’ossigeno nuovo che la nuova legge apporta alla nostra vita di comunità. Ossigeno che è parte essenziale della cultura politica del Partito Democratico, della sua visione di una società aperta, sempre rispettosa dell’altro, capace di confrontarsi con coraggio e senza mai voltare la testa con le grandi sfide del nostro tempo.
Per noi che siamo soli “sul cuor della terra”, subito è sera. Ma – la folgorazione di Salvatore Quasimodo – trafitti da un raggio di luce. Ecco: noi vogliamo, questa legge vuole, che quella luce permanga con noi, dentro di noi fino alla caduta del crepuscolo. Che quel raggio non sia offuscato ferocemente da ottusità, superstizione e pregiudizio. Grazie Marco, Beppino, Mina. E buon giorno, Italia.
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Ecco cosa prevede la legge, punto per punto
Consenso informato
Il paziente ha il diritto a scrivere o
videoregistrare un documento per esprimere le proprie volontà – che possono essere
modificate o revocate in qualsiasi momento riguardo cure e trattamenti.
Nutrizione e idratazione artificiale
Il paziente ha il diritto di rifiutare qualsiasi
accertamento diagnostico o trattamento
sanitario tra cui la nutrizione e l’idratazione artificiale.
Terapia del dolore e divieto di accanimento
sul paziente
Il medico deve sempre garantire al paziente una terapia del dolore e l’erogazione delle cure
palliative, adoperandosi per alleviare le sue
sofferenze.
Minori e incapaci
Il minore o incapace deve essere messo in condizione di esprimere la sua volontà. Il
consenso informato è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal
tutore.
Dat – Disposizioni anticipate di trattamento
Ogni persona maggiorenne e capace di
intendere e di volere può dare disposizioni
anticipate di trattamento sanitario e scegliere
una persona di sua fiducia che ne faccia le veci.
Pianificazione condivisa delle cure
In caso di una patologia cronica e invalidante, può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi.
Fabiano Antoniani, in arte dj Fabo, è l’ultimo caso al centro delle cronache negli ultimi mesi e diventato il simbolo
della lotta per una legge sul fine vita. Nel
2014 Fabiano subisce un incidente che lo
rende cieco e tetraplegico. Inizia delle cure,
sperando di riuscire a migliorare le proprie
condizioni fisiche, ma nel giro di poco
tempo si rende conto che non è possibile
andare avanti così. Ed è per questo che,
con grande dolore, ma anche molta
sicurezza, decide di andare in Svizzera, in una clinica per il suicidio assistito. Ad
accompagnarlo il radicale Marco Cappato,
tesoriere dell’associazione Luca Coscioni
che ora è imputato in un processo per la
sua morte.
Ma bisogna tornare indietro di oltre dieci anni, alla morte di Piergiogio Welby per
parlare dell’importanza di una legge come quella approvata oggi. Il militante del
partito radicale era affetto da una grave
forma di distrofia degenerativa che gli provocava tante sofferenze e in seguito
anche crisi respiratorie importanti che lo costrinsero all’uso di un respiratore automatico per poi essere sottoposto a
una tracheotomia. Da lì la sua richiesta
di staccare la spina; una richiesta che si trasforma in battaglia civile, attraverso
forum e messaggi pubblici, grazie anche al sostegno dei radicali e dell’Associazione Luca Coscioni. Ma una legge non c’era e per questo motivo la politica cerca di abbreviare le sofferenze di Welby
chiedendo l’intervento del Consiglio superiore di sanità come fece l’allora
ministro della Salute Livia Turco, anche se in quel caso il Consiglio diede parere negativo. Il 20 dicembre 2006 dopo essere stato sedato, a Welby viene staccato il
respiratore e l’ordine dei medici riconosce che il dottor Mario Riccio – che lo ha aiutato a morire – ha agito nella piena legittimità del comportamento etico e professionale e nel 2007 viene prosciolto perché il fatto non
costituisce reato.
Un altro caso simbolo di questo
lungo viaggio verso il diritto di
autodeterminazione del malato è Eluana Englaro, in stato vegetativo per 17 anni in
seguito a un incidente stradale. Suo padre Beppino inizia una lunga battaglia per garantire alla figlia una morte dignitosa che arriva nel 2009 in seguito all’autorizzazione della Corte d’Appello civile di Milano all’interruzione del trattamento di idratazione e alimentazione forzata.
Sono tante le proposte di legge su fine vita
e testamento biologico presentate negli
ultimi anni in Parlamento. Tra queste la numero 13 del 2013, depositata in Senato da Luigi Manconi (“Norme in materia di relazione di cura, consenso, urgenza medica, rifiuto e interruzione di cure, dichiarazioni anticipate”) e il disegno di legge 1088 di iniziativa di Luigi Manconi, Sergio Lo Giudice e Francesco Palermo depositato nel 2014 in Senato (“Norme per la legalizzazione dell’eutanasia”), mai approvati.
Welfare
Chi ne ha diritto
Cittadini italiani e comunitari. Cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (es. asilo politico) residenti in Italia da più di due anni
1solo componente,il REI è pari a187,5 euro mensili2 componenti294,4euro mensili3 componenti382,5euro mensili4 componenti461,3 euro mensili5 o piùcomponenti485,4 euro mensiliDestinatariChi ha la priorità 1,8 mln di persone in difficoltà??550mila famiglie 700mila minori famiglie con minori disabili over 55 disoccupati donne in gravidanza Se la famiglia ha:
Anche a Milano il Pd in campo per il Reddito di inclusione
Presidi e circoli aperti per informare i cittadini sulla nuova misura
Pietro Bussolati CONDIVIDI SU
VVorREI saperne di più. È questo lo slogan che racconta la nostra mobilitazione a Milano Metropolitana, in favore del reddito di inclusione, la misura varata dal Governo che interesserà oltre 5000 famiglie in città e circa 18mila in Lombardia.
Più di 50 circoli aperti, decine di volantinaggi e banchetti, alla vigilia delle festività. Ti arricchisce, ed è giusto occuparsi di chi vive maggiori fragilità proprio quando in tanti ini-
il mero assistenzialismo, mette tutti nella condizione di poter ripartire. Useremo ogni energia per rendere noto un lavoro di protezione che, tramite il volontariato intergenerazionale che caratterizza le mobilitazioni del PD, ci consente di confrontarci con tante persone, abbandonando finalmente per un po’ quelle sterili polemiche che troppo spesso affliggono il dibattito politico. Ecco perché voglio dire grazie ai tanti che stanno sacrificando qualche ora del loro tempo per dedicarsi ad una mobilitazione straordinaria e importante.
E nel frattempo vigileremo su quei sin
daci, di centrodestra, che non stan
no agevolando la diffusione di
informazioni utili ai cittadi
ziano a pensare ai regali ni su questa misura: pere a trascorrere momenti ché, se ci sono comuni in famiglia.
Si tratta di una grande conquista, una misura di cui dobbiamo parlare con orgoglio ed entusiasmo
che si sono attivati con La politica è un fine
campagne di comuni-e un mezzo al tempo
cazione e hanno aper-stesso. Se il fine è il be-
to sportelli per fornire nessere della colletti-
assistenza adeguata vità, è la capacità di im-
sul reddito di inclusio-pattare positivamente
ne (a Milano più di 1400 sulla vita delle persone, domande e a Rozzano
il tramite è come attivarsi e mobilitare le coscienze per quell’obiettivo. Confronto, partecipazione, radicamento sul territorio sono senz’altro parole note al vocabolario del PD, e sono gli strumenti assieme ai circoli – che fanno della nostra comunità un luogo fisico e reale, e non virtuale. Ecco perché aprire i nostri presidi sul territorio: per essere gente tra la gente.
Sulla scia di quanto abbiamo fatto in occasione di tanti appuntamenti importanti, dalle amministrative alla campagna referendaria per il sì, torniamo con grande entusiasmo e carica tra le persone, allarghiamo la partecipazione alla cittadinanza, questa volta per una riforma fortemente voluta e attesa dalla nostra base e dai nostri parlamentari.
La riforma del reddito di inclusione stabilisce un principio di equità, va oltre
oltre 200 appuntamenti
fissati), ce ne sono altri che
hanno dimostrato di anteporre
le appartenenze politiche all’impegno nel prendersi cura di chi è più fragile e vive in condizioni di difficoltà economica e sociale.
Non avremo ancora sconfitto la povertà in Italia, è vero, il lavoro da fare è ancora tanto, ma in questo modo abbiamo fatto qualcosa di concreto per due milioni di persone. Il reddito di inclusione è una grande conquista, un impegno importante per la dignità e l’indipendenza dal bisogno, quella che rappresenta meglio questi anni di Governo. Una misura di cui dobbiamo parlare, con orgoglio ed entusiasmo, nelle piazze e nei mercati, perché è la prova che una politica bella e capace di incidere sulla vita delle persone è possibile.
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Requisiti
ISEE: minore o uguale a 6mila euro ISR: minore o uguale a 3mila euro PATRIMONIO IMMOBILIARE: (esclusa prima casa) minore o uguale a 20mila euro PATRIMONIO MOBILIARE: limite massimo tra i 6mila e i 10mila euro secondo la dimensione del nucleo familiare
Fake news
L’Europa contro le fake news? Il M5S vota No
Nicola Danti CONDIVIDI SU
Segue dalla prima
QQuesto provvedimento, in alcuni suoi paragrafi, richiamava l’impegno della Commissione europea e degli Stati membri a combattere le notizie false e ad “intensificare gli sforzi per rafforzare la capacità dell’UE di far fronte alle minacce ibride e informatiche, consolidare ulteriormente la capacità dell’UE e dei suoi paesi partner di contrastare le notizie false e la disinformazione, elaborare criteri chiari che rendano più agevole il riconoscimento delle notizie false”. Un impegno sacrosanto, anche alla luce delle recenti rivelazioni di numerose fonti sull’influenza della propaganda digitale organizzata da Paesi terzi sulle prossime scadenze elettorali nei Paesi Ue, a partire dall’Italia.
Sembrava una votazione dall’esito scontato, come a volte capita in Parlamento quando si toccano princìpi e valori condivisi da tutti. Invece, proprio quando siamo stati chiamati a votare sugli emendamenti riguardanti le misure di contrasto alle fake news, ecco la sorpresa: la delegazione del Movimento Cinque Stelle ha votato compattamente contro la misura (oltre a votare, poi, contro la Relazione nel suo complesso… ma su questo la loro opposizione a prescindere non fa più notizia). Come Arlecchino, che si confessò burlando, gli eurodeputati grillini si sono – di fatto – confessati votando.
Con l’opposizione a quegli emendamenti, il M5S ha finalmente reso esplicita la propria posizione sul tema, dopo tanti tentennamenti da parte dei loro leader nazionali. Prima i deputati 5S hanno chiesto il voto separato su questi paragrafi per eliminarli, e poi quello nominale, in modo da mettere agli atti la loro opposizione al contrasto alla
disinformazione digitale… quasi come se dovessero risponderne a qualcuno. I colleghi leghisti, con cui di solito la delegazione M5S va a braccetto qui a Strasburgo, sta
volta hanno preferito astenersi… forse per
dare meno nell’occhio, chissà.
La triste verità è che proprio mentre l’Europa provava a dotarsi di strumenti utili a contrastare il preoccupante fenomeno delle fake news e della disinformazione digitale, gli eurodeputati grillini hanno mostrato la loro vera posizione sul tema. Quando diciamo che i nostri media nazionali dovrebbero occuparsi maggiormente di ciò che accade nelle aule del Parlamento europeo, è anche perché qui – lontano dai riflettori della politica romana – è più facile comprendere la vera natura di certi movimenti politici che in Italia si professano paladini della trasparenza e della democrazia, ma in realtà sono solo paladini delle proprie bufale a cinque stelle.
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SU DEMOCRATICA.COM
A Bruxelles i Cinquestelle hanno mostrato la loro vera posizione sulle false notizie
Simone Valente (M5s): “Il governo ha deciso di non costituire il fondo per le madri-atlete” FALSO
IIl ministro per lo Sport Luca Lotti ha mantenuto l’impegno preso a inizio mandato: dal 2018, infatti, le atlete non dovranno più rinunciare a diventare mamme. E questo sarà possibile proprio grazie al ‘Pacchetto Sport’ che il ministro Lotti ha inserito in Legge di Bilancio: una novità assoluta. Il ‘Pacchetto’ contiene un Fondo strutturale con una dotazione iniziale di oltre 35 milioni di euro finalizzato, tra le altre cose, a sostenere la maternità delle atlete. L’onorevole Valente, come chiunque altro, può verificare tutto questo da solo, leggendo il comma 230 del testo del Disegno di Legge di Bilancio già approvato in Senato.
IIn un’intervista di oggi a La Stampa, Alessandro Di Battista ha detto di aver parlato di sanzioni con l’ambasciatore Di Mosca. “Lui mi ha chiesto la posizione del M5S -dice -e io ho risposto ciò che dico pubblicamente: ‘Se il M5S andrà al governo chiederà all’Unione europea Di eliminarle’. Poi, parlando della Nato, gli ho detto chiaramente che l’atteggiamento avuto negli ultimi anni dall’Alleanza atlantica, con continui interventi militari, non ci va bene”. Le dichiarazioni pentastellate sembrano fare il paio con le parole raccolte da un’intervista di ieri a Serghei Zheleznyak, deputato del partito di governo Russia Unita, che all’Agi ha affermato di avere con il M5s, ma anche con la Lega, “una sostanziale sintonia di vedute”.
Il Pd e i giovani
Ideali, esperienze e parole: 81 piazze, arriva la mobilitazione dei giovani
PAROLE di GenerAZIONE è un’occasione fessore associato di analisi matematica pres-per valorizzare idee ed energie delle nuove so l’Università di Milano) per chiamare i giova-generazioni attraverso parole che raccontino ni ad incontrarsi e animare 81 piazze in tutta esperienze, ideali e aspirazioni per immagi-l’Italia. L’obiettivo dell’azione è quello di coinnare insieme prospettive e azioni per il futuro. volgere tutte le realtà giovanili per tracciare Una mobilitazione diffusa sull’intero territorio le direzioni di un agire condiviso, creare una nazionale che si terrà Sabato 16 e domenica mobilitazione fatta di eventi e iniziative atte a
17.
Un’iniziativa promossa da Elena Bonetti coinvolgere i giovani di tutto il Paese, vicini e (membro della Segreteria Nazionale PD, pro-non al Partito Democratico.
Vuoi organizzare un’iniziativa?
1.1.Stabilire un tempo nelle giornate di sabato 16
o
domenica 17 dicembre in cui organizzare un
evento che possa coinvolgere ragazzi e giovani, chiamati a prendere parola e condividere le proprie esperienze e la propria visione di futuro. L’evento avrà un unico titolo: PAROLE di generAZIONE – connettere il concreto, liberare il futuro
2.2.Organizzare evento per “dare la parola ai giovani”, guidati dalla sollecitazione “La nostra esperienza: quello che sappiamo fare e facciamo. Il nostro sogno: quello che vogliamo realizzare insieme per l’Italia e l’Europa”. È possibile (ma non necessario) scegliere un tema specifico su cui concentrare la domanda, prendendo spunto dalle aree tematiche proposte nella conferenza programmatica del PD o focalizzando su tematiche specifiche che i singoli gruppi di giovani ritengano di interesse prioritario
3.3.Stabilire la tipologia di evento, le modalità di svolgimento, i giovani da coinvolgere, lasciando pieno spazio alla creatività.
4.4.Sarà lanciato come hashtag #pdgenerazione per comunicazioni sui social delle giornate,
da utilizzare per diffondere i racconti, i volti,
le immagini delle due giornate. Questi “racconti”
saranno il filo di connessione tra tutti gli eventi della
mobilitazione organizzati in tutta Italia.
5.5.Chi intende partecipare all’iniziativa organizzando un evento è pregato di comunicarlo all’indirizzo: segreteriabonetti@ partitodemocratico.it, entro il 30 novembre 2017. Serve indicare nome e cognome di una/un referente responsabile, insieme ai suoi recapiti telefonici e di posta elettronica. Serve inoltre indicare luogo, tempo e tipologia dell’evento organizzato.
6.6.Chi si iscriverà riceverà in seguito materiale per la comunicazione da utilizzare durante l’evento previsto, alcune ulteriori indicazioni di carattere organizzativo e la modalità attraverso cui inviare una sintesi.
Il Pd e i giovani
Un coinvolgimento vero dei giovani, oltre la scenografia
IIl rapporto dei partiti e, più in generale, della società con le giovani
generazioni è da sempre un tema importante nel dibattito pubblico. Il primo aspetto centrale deve essere chiaramente quello dell’ascolto e del dialogo, che rappresentano i mezzi più appropriati per cercare
di arrivare alla comprensione e, successivamente, all’elaborazione di risposte alle esigenze dei giovani, dando rappresentanza alle loro richieste e alle loro aspettative. All’interno di questa cornice si inserisce la positiva campagna di mobilitazione delle diverse energie del mondo giovanile “PArole di generAZIONE”, ideata da Elena Bonetti e promossa dalla segreteria nazionale del PD, che si svolgerà in tutta Italia questo fine settimana. L’iniziativa intende realizzare un coinvolgimento vero,
partendo dai gruppi e dai movimenti più vicini alla realtà democratica,
che si sono distinti per la loro militanza, per poi allargare, chiamando
I
Un esperimento inedito, non scontato e generoso
n vista delle prossime elezioni politiche, inchieste, sondaggi, articoli più o meno affidabili si cimentano in difficili previsioni sul voto giovanile. “Più che l’antipolitica prevale una vita senza politica”, si sentenzia su un noto settimanale nazionale sulla base di un sondaggio via Whatsapp (sigh!). Nel frattempo, però, pare che la politica prenda a cuore la questione giovanile che attanaglia il Paese: è una novità per il dibattito pubblico, concentrato negli anni della crisi su conti pubblici e pensioni. Ne sono l’emblema dichiarazioni come: “Sul lavoro serve una vera inversione di tendenza soprattutto a favore dei giovani e delle donne, che hanno pagato in misura maggiore il prezzo della crisi” (Mattarella, 30 novembre) e “Cerchiamo di concentrare le forze e le risorse nei grandi obiettivi – lavoro e giovani -, non rinunciamo alle priorità della legge di Bilancio annegandole in una nuvola di segnali” (Gentiloni, 11 dicembre). Parole importanti, che nascono forse anche dalla lettura dei Rapporti usciti quest’anno (Giovani 2017, Migrantes, Svimez, Osce). Al netto delle misure per l’occupazione e della ripresa degli ultimi anni, i giovani faticano ancora a trovare lavori all’altezza delle competenze, vivono precariamente dopo i 30 anni con ricadute serie sulla dimensione privata, diversi vanno all’estero o al nord spopolando il meridione, un under29 su quattro non studia e non lavora. Eppure, cresce il numero di giovani impegnati in attività di volontariato, nell’associazionismo, nelle diverse realtà aggregative. Forse diminuisce il numero di giovani che si dedica interamente alla politica, ma quali sono i luoghi della politica oggi, al tempo del 2 per mille? La “politicità” dei giovani cerca strade nuove. Si incontrano meno nelle sezioni di partito, ma non rinunciano al confronto su nuove piattaforme digitali. Comprano poco i giornali, ma hanno sempre lo smartphone in mano per aggiornarsi. Sognano meno di cambiare il mondo? Ne dubito, certo sanno bene di dover lottare percostruirsi un futuro che nessuno regalerà loro. È questo l’impegno che i giovani mettono ogni giorno, quando ricomincia la sfida del tempo presente: sapranno distinguere fra chi vuole intontirli e chi si è occupato realmente delle loro esigenze. Fra chi parla parla e chi ha dato loro uno spazio di espressione. “Parole di generAZIONE” è un esperimento inedito, non scontato, generoso per riconnettersi con le realtà della politica quotidiana.
Caterina Conti
tutti i giovani a prendere la parola nell’ambito di eventi dal format più
diverso: dall’aperitivo al seminario, dal volantinaggio al flash mob. La campagna riprende anche un secondo elemento essenziale della dialettica tra giovani e dimensione pubblica: dopo le parole, le azioni.
Un protagonismo effettivo si può ottenere, infatti, soltanto con un
impegno concreto. Gran parte del gruppo dirigente dell’attuale nuovo corso del Partito Democratico è passato attraverso una fase patologica del processo di rinnovamento interno in cui qualcosa si era inceppato. Questa campagna è uno dei mezzi per andare oltre forme superficiali e scenografiche di coinvolgimento dei giovani: questo PD vuole, infatti, ascoltare davvero le parole delle nuove generazioni e cercherà di portare quelle voci nella propria azione.
Davide Ragone
P
Una comunità per vincere insiemecontro paura e populismo
arole di generAzione è un progetto nazionale che raccoglie la più grande sfida che l’Italia ha davanti a sé: riavvicinare i giovani alla politica, valorizzando idee e energie delle nuo­ve generazioni attraverso parole che raccontino esperienze, ideali e aspirazioni per immaginare insieme prospettive e azioni per il futuro. Un primo momento sarà incentrato sul connettere storie, luoghi e racconti creando relazioni tra esperienze di vita diverse attraverso l’incontro e la condivisione. Da questo percorso di connessione scaturirà un’energia capace di elaborare prospettive e azioni per il futuro immaginando insieme un significato condiviso per gli orizzonti del domani. Il progetto rispecchia un’ideale di partito pensante che attraverso l’ascolto elabori e si organizzi partendo dai territori e dalle esperienze del mondo che rappresenta, e di partito aperto che sappia coinvolgere attraverso nuovi modelli partecipativi e formativi selezionando la futura classe dirigente sulla base del merito e delle competenze. Nel momento storico di maggior consenso in Europa dei movimenti populisti è fondamentale contrapporre l’innovazione all’improvvisazione, vincendo la sfida del consenso attraverso la concretezza delle riforme realizzate in questa Legislatura e da compiere nella prossima per costruire insieme un’idea di Italia e di Europa condivisa. E’ necessario rispondere al fallimento delle promesse della democrazia diretta con la concretezza di un rinnovato modello di democrazia rappresentativa aperta che sappia puntare sui giovani per vincere la sfida della buona politica. Da un lato ci sono i populismi, che trovano terreno fertile nel momento in cui la politica non riesce a fornire delle risposte concrete. Dall’altro c’è la politica della paura, che spinge a chiudersi in noi stessi, a costruire muri, a tornare nel passato. Con Parole di generAzione inizia un percorso e nasce una comunità per vincere insieme la sfida delle riforme contro la paura e i populismi.
Federico Castorina

Matteo Renzi
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