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Siamo In Italia, Ma Non Mi Fermerete, Se Non Uccidendomi

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Da Stefano Venditti E Vittorio Venditti
(Video), Preso Da Facebook Da “Il Segreto Di Pulcinella”

Ho Perso. Sicuri?

Tribunale, Aula Di Udienza N.1, del 20 giugno 2017

Dopo quanto accaduto lo scorso tredici settembre duemiladiciannove, cosa poi approfondita con relativa maledizione, in parte anticipata, ma ancora da esaudire in toto, fiducioso nell’applicazione della costituzione italiana, (volutamente scritto in minuscolo), ho proposto appello e ciò è stato concesso con udienza dello scorso quattro marzo alle nove e trenta. Carnevale sembrava abbondantemente trascorso, ma con la scusa del coviddi che evidentemente non deve aver colpito nella giusta misura, ciò che si autodefinisce ‘Potere Giudiziario’, con l’autorevolezza che lo contraddistingue, (avremo altri momenti per raffigurare questa gente in foto iconiche), ha pensato bene di modificare il gioco, per cui l’udienza d’appello si è trasformata in un’azione passacarte che prevede l’acquisizione della richiesta d’appello giustappunto, con il successivo fregarsene del documento proposto, ribadendo quanto deciso in assise. In poche parole, dovrò pagare fra le spese legali totali, il prezzo del disturbo che la magistratura italiana si è preso per ‘udire’ un appello, ottocentocinquanta euro più IVA e tassa per contribuire alla pensione di chi lo è già al momento, si parla di più di mille euro per il tempo perso a prendere un mazzo di carte e senza nemmeno guardarle, spostarle dall’altra parte della scrivania: Bel Lavoro Per Chi Non Sa Farne Uno Vero! (La tariffa o pizzo che dir si voglia è uguale per tutti, almeno rispettano l’articolo tre di quel libretto che sventolano quando devono rivendicare qualche privilegio intaccato alla loro corporazione. Ovvio e naturale, per chi ha un minimo di sale in zucca, non tener conto della ‘cassazione’, grado di nome e di fatto inutile per chi non accetta compromessi.

Risultato: Io non ho fatto niente, a meno di non voler considerare reato la falsificazione di parole scritte e manipolate alla bisogna da chi se ne è giovata come disinformazia impone, ovvero se si dà per giusto fra gli altri, (similmente prodotti prima che gambatesaweb venisse soppresso per cercar di nascondere la polvere sotto il decreto), un documento come questo, che dichiara apertamente che carmelina genovese ha agito in favore dello zio del marito, abolendo un’ordinanza d’abbattimento di un manufatto abusivo, in quanto, a dire della vostra, da troppo tempo costruito, alla faccia dell’articolo centosette del testo unico degli enti locali (TUEL), comma tre, lettera “G”, ovverosia mi si accusa di aver denunciato che già in data sei marzo duemilaquattordici, (sabato, esattamente sette anni compiuti), \quella, non ancora eletta, già aveva pianificato il furto del lavoro degli spazzini, (persone che nel tempo hanno avuto modo di prendere altre strade ottenendone un reddito pari se non superiore a quanto guadagnato a servizio del ‘muinicipio’ di Gambatesa e dividersi da chi comunque rifarebbe in pieno quello che ha fatto perché fare del bene è la normalità per chi si ritiene appartenente ad uno Stato che poi lo schifa come vedremo in seguito parlando della procura della repubblica), per assegnare l’impiego appena richiamato a chi faceva comodo a lei: “… In questi giorni ad esempio, girando tra la gente, una delle lamentele più diffuse riguarda la pulizia del paese. In effetti sono molte le strade del paese, soprattutto quelle del centro storico, – interrotta dagli astanti – è ne ho viste tante, avete ragione, sono sporche. Dicevo, sono tante le strade del paese che versano in condizione di degrado, sono sporche e mal curate. Ebbene su tale questione, è un impegno, interverremo quanto prima per migliorare il servizio”. La promessa, non ‘quanto prima’, ma dopo aver dovuta vincere la strenua resistenza di chi ha aiutato fieramente chi stava per perdere e poi ha perso il posto di lavoro, è stata mantenuta:

Chiara Di Jelsi, Con La Divisa Di GREENIA, del 4 aprile 2017

il paese, soprattutto nel centro storico, è sporco come, se non più di prima, (qui quanto accaduto ultimamente e raccontato su queste pagine lo scorso martedì grasso fra una caterba di altre belle immagini da regalare a chi vuole avvicinarsi a questo schifo di realtà), basti pensare che quando piove, in via San Nicola si scivola, ma… vuoi mettere, ora il servizio è affidato a chi poi è diventata consigliera municipale di ‘mangioranza’! Perché lamentarsi! Io ho denunciata quest’espressione di ‘Alta Civiltà’ in data venticinque febbraio duemiladiciassette, segnalando tali angherie e disservizi alla procura della repubblica di Campobasso che come potete rileggere cliccando qui, a metà maggio successivo ha archiviato il tutto. A me resta la soddisfazione di aver aiutato e guidato a livello sindacale, (mai iscritto ad un sindacato in vita mia), chi è riuscito, sia pur per pochi anni, ad ottenere dal proprio lavoro uno stipendio dignitoso, fortemente ridimensionato a seguire per coloro che oggi fruiscono del lavoro tolto a chi non è stato gradito. Ah, quel diciassette maggio! e’ importante… perché dovremmo fidarci di questi ‘Servitori dello Stato’? Chi ha ricevute ‘sofferenze indicibili’, (Carlo Concettini non era ancora stato ucciso), si è lamentata di alcune mie espressioni che volevano essere scherzose, qui uno degli esempi, nonostante si stesse parlando di un’essenza del male che in varie occasioni avrebbe meritata la defenestrazione, (qui l’obbrobrio più eclatante), cosa evitata per non creare una inutile martire, ma soprattutto perché io ho ritenuto che nonostante le apparenze ed i fatti che via via prendevano consistenza, anche se in modo aspro, comunque a Gambatesa si stesse facendo politica, non volendo considerare in alcun modo possibile che far politica appunto, per carmelina genovese, significasse ‘parlo io e tu stai zitto perché io ho ragione e tu non devi nemmeno pensare di poter aprir bocca’. Io avrò dette parole poco gradite, lei, secondo gli atti oggi tema di un processo che la vede alla sbarra, ha contribuito con il suo status a mettere a morte una persona. Io avrei dette parole che hanno create ‘sofferenze indicibili’, lei ha operato affinché chi è stato oggetto delle sue attenzioni, non può avere nemmeno più il privilegio di soffrire per qualcosa che è indicibile, causa morte e decomposizione di chi ormai almeno ha il privilegio di non soffrire:

Vittorio Iacovelli Senza Divisa In Via Insorti D’Ungheria, del 7
mag 2019, ore 07,20,14

situazione che per altro ancora oggi viene bellamente ‘ignorata’, speriamo fino a prima che accada l’irreparabile. Chi E’ Peggio Fra Noi?

carmelina genovese, Foto Ufficiale Dal Municipio, del 25 maggio 2014

La corbelleria di bandiera è stata che secondo chi si è sentita diffamata, io l’avrei definita puttana, quando io ho dichiarato che lei non potrebbe assurgere a tal titolo, non potendosi permettere il lusso di averne i requisiti, qui il pezzo), forse la vera offesa della quale se permettete vado fiero, in quanto il dire il contrario, vale a dire che carmelina genovese possa venir considerata una puttana, offende le vere prostitute che solo sotto il controllo di uno stato, (sempre in minuscolo), come l’Italia, non hanno diritto d’esercizio delle personali capacità commerciali, magari pagando le relative tasse, sicuramente più opportune e gradite, rispetto a quanto viene elargito da gente che vive come buona parte dei politici che campano sull’altrui reddito senza dare niente in cambio perché nulla possono offrire, se non dopo averne requisiti i proventi, cosa che però, assunto che la Giustizia sia ben altro, spesso si ritorce contro gli stessi malfattori,

Carlo Concettini Che Pulisce Vicino Alla Rotonda Sulla Villa, del 20 feb 2017

atteso che dopo aver ribadito che carmelina genovese non è, ne potrebbe essere una puttana, in quanto impossibilitata ad averne i requisiti più essenziali, (figuriamoci quelli che fanno di tante Donne il vero punto di comando su uomini naturalmente considerati coglioni nel peggior senso del termine), il danaro che mi verrà estorto per sentenza che verrà pubblicata non appena disponibile, non basterà nemmeno a bagnare il ‘pizzo’, quando chi crede di aver vinto oggi, piangerà domani lacrime amare, unitamente a chi la difende ed in qualche maniera protegge. A tal proposito, ci tengo a spiegare una buona volta anche il termine ‘Zozzetta’ che a Roma indica una persona magari un po’ trasandata nei fatti e qualche volta nel comportamento, ma tutto ciò avviene in maniera quasi vezzeggiativa. Ritirando in questo caso quel termine, lo sostituisco con ciò che a chi legge sembrerà più opportuno, stanti i fatti ripresi e riproposti, oltreché ormai conosciuti e non cancellati, ne cancellabili, nonostante sterili e comunisti tentativi, nati morti come coloro che li partoriscono ed ancora camminano. Sì, è così perché carmelina genovese, oggi non ricordando i doveri di pubblico ufficiale se ci riferiamo a quanto occorso a Carlo Concettini due anni e mezzo fa, (il diciassette marzo è quasi arrivato e quel giorno riprenderemo il problema), ha esercitati i suoi diritti in tema facendo confiscare gambatesaweb che faceva di media sessantacinque visualizzazioni giornaliere, (centottantamila, dal venti settembre duemiladieci al diciassette maggio duemiladiciotto), per ottenere in cambio la presenza di gambatesanews che viene letto nelle ventiquattro ore da centottantasette contatti di media, come potete vedere, dal quattro novembre duemiladiciotto ad oggi, centosessantunomila); chi crede di avere così tanti seguaci da non accorgersi di esser sola se non quando elargisce il tozzo di pane che una volta digerito allontana sconsolatamente da quella i soliti presenti e ruttanti, ha fatto sopprimere un sito che se pur non omologato come altri in loco che ora si battono il petto in segno di richiesta di pietà, (giugno è vicino: mettiamoci in regola), durante la sua vita ha presentate al mondo poco più di trentottomila pagine, dovendo, chi si vanta di non meglio precisati ‘centodieci e lode’, far buon viso a cattivo gioco a qualcosa che è in regola con Legge e tasse conseguenti, che nei suoi due anni e mezzo di vita ha prodotte per la gioia dei suoi quattro lettori e la costernazione di invidiosi e feccia simile, ormai ventimila pagine.

Marco Pannella

Prendendo esempio da un Maestro delle battaglie impossibili, come detto, visto che la mia faccia è pulita, oltre ad eventuali sparatelle proposte da par suo su ciò che rende l’atmosfera di vita di chi mi sta rapinando, parlo di talune ‘percezioni’ espresse su fessbook, come accaduto il tredici settembre duemiladiciannove, (vedi sopra), verrà pubblicato ogni documento che riguarda quest’argomento, compresa la fattura o le fatture che la controparte dovrà emettere per dimostrare che non ha altro a pretendere, quantum che a quella ‘donna’ non basterà nemmeno per pensare di acquistare le più preziose e valide medicine per lenire il derivato dal male che lei ha fatto e che considera far politica, risultato già visto a proposito dello sgretolarsi di ogni forma di comunismo che il destino ha regalato al mondo, cosa che se Dio vuole sta avvenendo, sia pur in sordina, anche a Gambatesa nonostante strenui tentativi di nascondere ciò che è visibile perché non trasparente. Stesso discorso varrà per chi, normalmente dichiaratosi vicino al cittadino’, turlupina quest’ultimo, ritenendosi in grado di operare in tal senso. Ma di questi soggetti, ovvero soggettoni, tornerò a parlare dovutamente in data diciassette maggio prossimo venturo.

Nel frattempo ed in attesa che la Vera Giustizia faccia il suo corso colpendo chi ha fatto del male e consumandone le infime, inutili certezze, impegnato in un’impari lotta col destino, attendo il momento, (lui sì, veramente importante), per misurarmi contro questo e magari batterlo, sia pur giustappunto di misura, approfittando del mondo reale che non è Gambatesa, con la nemmeno tanto segreta speranza di aver vinta quest’ennesima ‘dolce’ battaglia, dopo vari tentennamenti deciso a riprenderla ad ogni costo, azione che quasi sicuramente chiederà come prezzo il mio allontanamento da un paese dove risulta persino vergognoso portare tal ‘conquista’, dovendo, io, difendere quel minimo di dignità della quale ancora sono possessore, borgo che è talmente arido ed insignificante che abbandonarlo per tornarvi magari solo in vacanza per assopirmi fra le amorevoli braccia di colei che desidero come nessun’altra al mondo, in massima tranquillità restando a casa mia, (qui la movida la si vive al cimitero), significa con ciò coniare il vero slogan da proporre agli ignari turisti che ancora credono di trovare in loco il massimo da ‘vivere’.

Parola Di Pregiudicato, Quindi Di Cittadino Degno Di Rispetto.