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Ecoforum – Presente E Futuro Dell’Economia Circolare In Molise

Di Legambiente Molise

Si è svolta oggi presso l’aula Modigliani dell’Università del Molise la quarta edizione dell’Ecoforum Molise, l’evento organizzato annualmente da Legambiente Molise in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise e la Camera di Commercio del Molise.

ECOFORUM

L’Edizione di quest’anno ha avuto come tema principale le iniziative, pratiche e progettualità a supporto dello sviluppo dell’economia circolare, con testimonianze di livello nazionale e regionale. Ampio il dibattito su come sviluppare l’economia circolare, settore in cui, secondo uno studio della Commissione europea sul primo Pacchetto di misure per l’economia circolare, si stima un aumento di oltre 170 mila nuovi posti di lavoro in Europa entro il 2035. Per queste motivazioni si è discusso con chi in Molise pratica l’economia circolare, coinvolgendo nel dibattito sia gli enti pubblici che le aziende.

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“In Molise si stanno sviluppando diverse buone pratiche in tema di riuso dei rifiuti – dichiara il Presidente di Legambiente Molise Andrea De Marco – Come abbiamo potuto raccontare oggi e nei passati Ecoforum molte aziende stanno sviluppando progettualità che guardano all’economia circolare. Purtroppo – continua De Marco -, dobbiamo ancora una volta segnalare che queste azioni non nascono da programmazione regionale, ma da una vision che diverse aziende molisane stanno attuando. La Regione – conclude De Marco – deve immediatamente realizzare il nuovo Piano dei rifiuti e dotarsi di una normativa regionale sull’economia circolare come già fatto da altre Regioni”.

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Tra le esperienze raccontate durante l’Ecoforum c’è quella di R.E.S. – Recupero Etico Sostenibile che nel polo industriale di Pettoranello del Molise realizzerà un impianto per il recupero della plastica: dalla raccolta del rifiuto alla realizzazione di fibre e infine di tessuti e capi di abbigliamento ecosostenibili.

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I Comuni “Rifiuti Free”. – Il Pacchetto europeo sull’economia circolare pone, tra gli obiettivi, il riciclo del 65% dei rifiuti urbani entro il 2035 e alla stessa data, un massimo del 10% di rifiuti che possono essere smaltiti in discarica. Inoltre, il Testo unico in materia ambientale del 2006 (D. Lgs 152/2006) stabilisce che tutti i Comuni in Italia, entro il 31 dicembre 2012, avrebbero dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Da questi presupposti è nata l’idea di valorizzare quelle realtà che non solo rientrano nei limiti di legge, ma hanno anche un pro capite di rifiuto residuo (indifferenziato) molto basso. Questi Comuni sono stati ribattezzati da Legambiente “Rifiuti Free” e in 30 sono stati premiati durante l’evento di questa mattina. Per rientrare nella classifica bisogna avere una produzione pro capite di rifiuti indifferenziato inferiore ai 75 kg per abitante all’anno. Ferrazzano ha raggiunto il migliore risultato (27,3 kg per abitante all’anno), ma si segnalano le ottime performance dei comuni di Montenero Val Cocchiara, Civitacampomarano e Fornelli che entrano nei comuni Rifiuti Free riducendo il secco residuo per abitante, in relazione all’anno precedente, rispettivamente di 83kg per abitante, 77,4 kg per abitante e 108,7kg per abitante. Bene fanno anche i comuni di Montemitro e Matrice che salgono sul podio dei comuni Rifiuti Free rispettivamente con 31,1 kg il primo e 35,3 kg il secondo.

Qui è possibile scaricare il rapporto Comuni Rifiuti Free.