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Queste? Non Vanno Di Moda!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

La Notizia Controcorrente

Bandiera Dell’ISIS

La storia: Maestra di vita? Parlando del tema sotto esame oggi, sembrerebbe proprio di no. In guerra, le armi sono tante e quando si combatte non c’è spazio per quelle forme di cavalleria che per esempio ipocritamente vengono presentate in romantici duelli et similia.

Lo stupro, di massa o meno, è un’arma formidabile, sia per produrre ‘sostituti’ di coloro che per merito della guerra, per dirla con gli alpini, “sono andati avanti”, sia per alleviare le sofferenze psicologiche di tanti soldati che costretti a combattere ed immaginando che quel momento potrebbe essere l’ultimo da vivere, agiscono secondo questa modalità che a chi vive il tutto dal divano di casa risulta bestiale, ma che a coloro che sono sul campo non dà alternative anche se questi preferirebbero fare tutt’altro nella vita, magari vivendola in pace. Se poi a tutto ciò si aggiunge anche il fanatismo più o meno spinto da sostanze stupefacenti e fatto passare per ‘religione’ da rispettare, la problematica si accentua all’ennesima potenza. Da sempre, questa forma di guerra è stata e sarà condannata, per sempre, la cosa non cambierà perché la congiunzione carnale è nell’indole degli animali e l’uomo, animale razionale, non fa eccezione.

Senza allargare inutilmente troppo gli orizzonti spazio-temporali, si può prendere come esempio quanto accaduto durante i primi anni novanta del secolo scorso, non in Africa o in terre lontane, ma al centro della ‘civile Europa’, dove popoli che fino a quel momento erano stati costretti a convivere in catene per effetto di un’altra mattanza condita anche da stupri, denominata ‘seconda guerra mondiale’ che stando ai moralisti “va ricordata ogni momento perché non accada più in futuro”, nel riprendersi la propria indipendenza, hanno fatto di tutto, di più e se tutto va bene, a breve, sia pur sotto altra forma, torneranno a convivere, integrati nella comunità europea. Chi scrive, può testimoniare che a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste adriatiche, lo stupro era considerata la rivincita di chi si stava separando, molto di più della divisione di un fazzoletto di terra, qual è stata la Jugoslavia. Le comunicazioni radio che avvenivano in una guerra nella quale i radio-amatori sono stati la fonte principale delle notizie che arrivavano in Italia e nel resto del mondo, molto spesso trattavano il tema ed altrettanto sovente venivano ascoltate da chi leggeva in quei discorsi la rassegnazione per qualcosa che volente o nolente era nel destino del momento storico.

Tutto ciò, cos’ha insegnato al futuro che oggi è il presente?

Oggi, era di internet e dei social, la risposta la troviamo in quanto patito principalmente dalle donne yazide per mano di un’eterogenea forza denominata ISIS, si dice, messa in piedi da gruppi d’interesse provenienti da quel mondo detto ‘civile’ che aborrendo certe pratiche, alla fine le lascia correre per proteggere interessi ritenuti più importanti della vita di donne considerate selvagge e da sfruttare, quando va bene.

Dunque, serve tornare indietro nella storia che anno per anno viene ricordata perché quanto accaduto non si ripeta in futuro, oppure tanto vale tacere perché…

Queste? Non Vanno Di Moda!